martedì 5 novembre 2013

VADEMECUM PER INDIVIDUARE LE IRREGOLARITÀ E LE ANOMALIE NEGLI APPALTI CHE PORTANO A VIOLAZIONI DELLA CONCORRENZA

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha elaborato un vademecum, rivolto alle Stazioni Appaltanti.
Questi, in sintesi, i segnali che rivelano un comportamento anomalo.

Boicottaggio della gara
Gli obiettivi del boicottaggio sono prolungare il contratto con il fornitore abituale o di ripartire il lavoro tra tutte le imprese interessate. I segnali da cui si può evincere consistono in nessuna offerta presentata, presentazione di un'unica offerta o di un numero di offerte insufficiente per procedere all’assegnazione dell’appalto, presentazione di offerte dello stesso importo.

Offerte di comodo
Questo tipo di offerte vuole dare l’idea di regolarità concorrenziale presentando una serie di offerte troppo alte in modo che ad aggiudicarsi la gara sia un’impresa determinata, che presenta l’offerta ad un prezzo più basso, ritenuto adeguato. Gli indicatori sono offerte presentate dalle imprese che non si aggiudicano l’appalto caratterizzate da importi palesemente troppo elevati o comunque superiori a quanto le stesse imprese hanno offerto in analoghe procedure, offerte contenenti condizioni particolari e notoriamente inaccettabili e presentazione di offerte più elevate rispetto ai prezzi di listino.

Subappalti o Associazione Temporanea d’Imprese
L’obiettivo dei subappalti e delle Ati è ampliare la platea dei soggetti che possono partecipare a meccanismi di gara, dando spazio anche alle imprese più piccole. A volte, però, possono essere utilizzati dai partecipanti alla gara per spartirsi il mercato. Questa opzione emerge quando delle imprese, che singolarmente sarebbero in grado di partecipare a una gara, si astengono in vista di un successivo subappalto o optano per la costituzione di un’ATI, quando la costituzione di ATI o il subappalto sono perfezionati da imprese accomunate dalla stessa attività prevalente, se un’impresa che decide inizialmente di partecipare a una gara ritira l’offerta e risulta poi beneficiaria di un subappalto relativo alla medesima gara, o, infine, quando, nei casi di aggiudicazione basata sull’offerta economicamente più vantaggiosa, l’ATI può essere il frutto di una strategia escludente, tesa ad impedire a imprese minori di raggiungere il necessario punteggio qualitativo.

Rotazione delle offerte e ripartizione del mercato
Secondo l’Antitrust, la presenza di un cartello può emergere dall’analisi della sequenza delle aggiudicazioni. Il committente potrà scoprire eventuali irregolarità dalla successione temporale con cui le imprese si aggiudicano le gare o dalla ripartizione in lotti delle vincite.

Altre modalità sospette
Altri casi che possono far emergere irregolarità sono comuni errori di battitura, stessa grafia, riferimento a domande di altri partecipanti alla medesima gara, analoghe stime o errori di calcolo, consegna contemporanea di più offerte per conto di differenti partecipanti alla medesima procedura di gara.

Ulteriori utili indicazioni per l’individuazione di casi sospetti in violazione del diritto antitrust possono essere tratte dal documento a cura dellOECD “Linee guida per la lotta contro le turbative d’asta negli appalti pubblici