Nell'Adunanza
del 17/05/2013, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha espresso il
proprio parere in merito allo «Schema di regolamento da adottarsi con decreto
del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti, recante la determinazione dei corrispettivi a base di gara per
l'affidamento dei contratti pubblici di servizi attinenti all'architettura ed
all'ingegneria, ai sensi dell'art. 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.».
Il
testo trasmesso dall'Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti contiene alcuni aggiornamenti apportati alla luce dei pareri che
la precedente bozza del Regolamento ha ricevuto dallo stesso Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici ed anche dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti
Pubblici.
Si
ricorda che l'emanazione del provvedimento in commento, cosiddetto
“decreto Parametri”, è prevista dall’art. 9, comma 2, del D.L. 1/2012
(convertito dalla L. 27/2012) come modificato dal D.L. 83/2012, e che una volta
in vigore comporterà l’impossibilità di utilizzare i parametri previgenti,
contenuti nel D.M. 04/04/2001. Il citato art. 9, comma 2, del D.L. 1/2012
prevede che il nuovo decreto non può “ … condurre alla determinazione di
un importo a base di gara superiore a quello derivante dall'applicazione delle
tariffe professionali vigenti prima …”: proprio l'impossibilità di verificare
il puntuale adempimento di tale vincolo aveva determinato i pareri negativi
emessi nei confronti della precedente bozza.
Tale
limite viene, tuttavia, riscontrato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
anche nel nuovo schema di Regolamento, dal momento che, nonostante i
"Grafici comparativi" allegati al precedente schema siano stati
sostituiti da un "Abaco delle esemplificazioni numeriche e dei quadri
analitici di confronto", dette esemplificazioni continuano a non
coprire tutta la casistica possibile e non consentono di affermare con certezza
che il procedimento di calcolo contenuto nel nuovo schema di Regolamento porti
a compensi inferiori a quelli risultanti dall'applicazione del D.M. 04/04/2001.
Evidenziato
ciò, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha analizzato puntualmente
l'articolato dello schema di decreto, avanzando alcuni osservazioni, per le
quali si rimanda al testo allegato.
Gli
operatori delle pubbliche amministrazioni, ai sensi dell'art. 9, comma 2, del
citato D.L. 83/2012, hanno la possibilità (non l’obbligo) di rifarsi alle
tariffe professionali, e possono quindi determinare l’importo della prestazione
anche tenendo conto della propria esperienza e dell’andamento generale del
mercato.
La
modalità operativa più corretta e sicura è in ogni caso, certamente, continuare
a fare riferimento al “vecchio” (ma ancora attuale alla luce dei fatti) D.M.
04/04/2001.
Per
maggiori dettagli si veda
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