Il
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro
dello Sviluppo economico, ha firmato un atto di indirizzo per l’individuazione dei criteri per l’elaborazione del piano di ristrutturazione della rete di aree di servizio presenti in autostrada.
L’atto
di indirizzo si è reso necessario a causa del calo di traffico (-9%) che si è
verificato nell’ultimo triennio (2011-2013) sulle autostrade a pedaggio e del
conseguente calo dei consumi dei prodotti oil e non oil nelle aree di servizio,
che ha determinato situazioni di sofferenza tali da rendere non più sostenibili
le attività in alcuni punti vendita marginali.
Con
l'atto di indirizzo del 29 gennaio 2015 si stabiliscono i criteri mediante i
quali le singole Concessionarie autostradali potranno delineare i propri piani
di razionalizzazione, che dovranno comunque essere elaborati nel rispetto del
principio di concorrenza a tutela del servizio agli utenti e considerando le
specificità di un servizio prestato su una rete chiusa come quella
autostradale.
I
piani dovranno essere redatti, in ogni caso, tenendo conto della suddivisione
territoriale regionale; prevedendo l’accordo fra le società concessionarie
contigue per le autostrade interconnesse; prevedendo un’implementazione della
segnaletica di rifornimento e servizio non oil in caso di dismissioni.
Al
fine di garantire un adeguato livello di servizio agli utenti, i piani di
razionalizzazione dovranno prevedere che la distanza minima tra due stazioni di
servizio operanti sullo stesso tronco o tratta non sia superiore a 50 km.
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