Dal
1° gennaio 2019 è in vigore l’obbligo di utilizzo dei metodi e degli strumenti
elettronici di modellazione per le opere di importo pari o superiore a 100
milioni di euro. Lo prevede il decreto ministeriale n. 560 del 1 dicembre 2017
– decreto BIM – che, in attuazione dell’articolo 23, comma 13, del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, nuovo Codice dei contratti pubblici,
definisce le modalità e i tempi di introduzione dell’obbligatorietà dei metodi
e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le
infrastrutture nelle stazioni appaltanti, per razionalizzare le attività di
progettazione e le relative verifiche.
L’obbligo
all’utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione decorre
dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di
euro, e poi via via per importi minori a decorrere dagli anni successivi al
2019 fino alle opere di importo inferiore a 1 milione di euro, per le quali il
termine decorre dal 1° gennaio 2025.
In
vigore dal 27 gennaio 2018, il DM n. 560/2017 disciplina anche gli adempimenti
preliminari delle stazioni appaltanti, che dovranno adottare un piano di
formazione del proprio personale, un piano di acquisizione o di manutenzione di
hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi e un
atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori
dei dati e la gestione dei conflitti.
E’
previsto l’utilizzo di piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non
proprietari da parte delle stazioni appaltanti ed è definito l’utilizzo dei
dati e delle informazioni prodotte e condivise tra tutti i partecipanti al
progetto, alla costruzione e alla gestione dell'intervento.
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